3hg è un ristorante che ha aperto un paio d’anni fa nel cuore del Pigneto e che fa della contaminazione gastronomica tra terra e mare la propria chiave di lettura principale.
Dovessi trovare una parola per descrivere il locale, questa parola sarebbe molto probabilmente “bizzarro”. Anzi, sarebbero due: bizzarro e divertente.
Il cuoco e i gestori sono tre ragazzi sardi, il locale è stato chiaramente in passato un ristorante cinese (lo si desume dagli arredi e dal fatto che è attaccato a un hotel cinese. Lo sapevate che esistevano hotel cinesi a Roma fuori dalla zona di piazza Vittorio? Io no!), e in fondo alla lunga e ampia sala contornata da colonne ioniche e corinzie c’è un maxischermo che proietta “Class News”.
Sì: cucina di ispirazione sarda, arredi di ispirazione cinese, architettura di ispirazione greca e maxischermo di ispirazione… postmoderna?
Come lo definireste voi tutto questo?
Sottile è la linea che divide un buon ristorante bizzarro da un ristorante dozzinale e arraffazzonato (e Roma ne è piena).
Benché l’impatto iniziale per location e allestimento non sia dei migliori, 3hg si mantiene ben saldo al di qua della linea grazie alla indiscutibile (vabbè, se volete discutiamone!) bontà della propria cucina.
Quando siamo arrivati per ingannare l’attesa ci è stato portato del pane carasau condito con un leggero pomodoro e della mozzarella, poi è stato un susseguirsi di piatti originali e sfiziosi: abbiamo iniziato sul classico con delle gustose Cozze scoppiate con pomodoro e origano e Sarde alla beccafico (ma non erano sardi? Sì, ma le fanno buone lo stesso!).
Come primi abbiamo provato la pasta Polpo e pecorino, che sarebbe una sorta di amatriciana fatta col polpo al posto del guanciale, il delizioso Costa nostra, con guanciale, seppia e carciofi e gli Gnocchetti Crema di zucca e scampi. Uno più buono dell’altro. Dovessi tornare domani, non saprei cosa scegliere.
Passando ai secondi, il migliore in assoluto è stato il Salmone zenzero e zafferano, un trancio di salmone steso su una crema spessa dove il gusto netto dello zenzero era stemperato dalla dolcezza dello zafferano. Notevoli anche il Polpo su crema di ceci e l’Orata alla vernaccia, oltre al grande classico Rombo in crosta con le patate.
L’unica vera delusione è stato il dolce, perché a fine serata, nonostante fossimo in pochi tavoli, era tutto finito. Erano rimaste solo un paio di porzioni di tiramisù che, francamente, non mi è affatto piaciuto.
Annaffiando la cena con acqua e vino abbiamo finito per spendere una trentina di euro a persona, prezzo assolutamente onesto rispetto alla qualità dei piatti proposti.
non sono tutti sardi, ma un misto del sud!
il martedì sono aperti…il nuovo numero è 3497311971
Sarebbe un ottimo locale se ti facessero la fattura…