Ci sono giornate che cominciano male.
Giornate nelle quali nella migliore delle ipotesi è meglio rimanere a dormire.
Prendiamo una giornata a caso: oggi, per esempio.
E prendiamo una persona a caso: me, per esempio.
Sono andato a letto tardi e ho dormito sì e no cinque ore. Mi sono svegliato con un malumore cosmico e con un mal di testa assassino. Il latte per fare colazione non c’è. Pazienza. Vado al lavoro, e ogni mezz’ora esce un problema nuovo.
Quando comincia così, l’unica cosa da fare è una bella passeggiata durante la pausa pranzo.
Esco, e il sole che c’è stato tutta la mattina lascia il posto a tre enormi nuvole. Non importa, continuo. Arrivo al Pantheon, affollato di ragazzini in gita. Due di loro, particolarmente intelligenti e con un futuro radioso che li attende, pensano bene di lanciare pezzetti di pane ai piccioni e poi di spaventarli piombandogli addosso.
L’imboscata riesce. I piccioni volano via all’impazzata. Uno di loro, per la paura, mi smerda sulla spalla.
Vabbè. Torno in ufficio…