It’s worth waiting. E’ la cosa che mi capita tipicamente di dire agli stranieri che, passeggiando per Via del Governo Vecchio si affacciano curiosi alle vetrine di una minuscola trattoria, chiedendosi (o chiedendo) quanto tempo ci sia da aspettare.
Tonino non prende prenotazioni. Tutto ciò che potete fare è lasciare il vostro nome, e non allontanarvi troppo, in attesa che in nella piccola sala (non più di 30 coperti) qualche tavolo finisca.
E poi sedervi e godervi una cena a base di cucina tipica romana.
I primi sono sostanzialmente quelli della cucina tradizionale: Carbonara (troppo cotto l’uovo), Gricia, Amatriciana (buonissima), Cacio e Pepe (non la migliore di Roma, a dire il vero). Molto buona anche la pasta con i broccoli e quella con le melanzane, decisamente la mia preferita (ma sono siciliano, per cui accettate un po’ di bias).
Il vero punto di forza sono decisamente i secondi. Potete mangiare lo spezzatino più tenero e saporito che possiate immaginare, servito con funghi e piselli, oppure squisiti straccetti con rucola. Molto buone anche le polpette al sugo (nessun dubbio sulla qualità della carne con cui sono preparate) e involtini di carne. Confesso di non aver assaggiato la trippa.
Quando sono di stagione, sono consigliatissimi i carciofi, alla romana o alla giudea.
Fra i dolci la varietà non è altrettanto ampia, ma tiramisù e creme caramel non deludono mai.
Non aspettatevi una gran selezione di vini. In compenso il classico rosso della casa è decisamente al di sopra della media di quello che vi servono in trattorie da 15 euro a persona.
Prezzi 15-20-25 Euro
[E benvenuto al mio amico Eugenio, che con questa prima recensione entra a far parte del gruppo di spavaldi recensori di SecondoMe!]