Innanzitutto un grazie a Francesca, che oramai più di un anno fa mi aveva consigliato di provare questo ristorante nel cuore di Trastevere.
Poi, un chiarimento sul nome: ce lo siamo fatti spiegare dall’attuale proprietaria, che gestisce direttamente anche la sala: all’inizio il ristorante si chiamava “Il Conte di Montecristo”, poi, a seguito di un cambio di proprietà, è divenuto “Il Conte Tacchia”. Infine, da giugno scorso, i gestori storici sono divenuti proprietari e lo hanno riportato al vecchio “Conte di Montecristo”. Insomma: un bel miscuglio, ma ne siamo venuti a capo!
Detto questo, il Conte è un ristorante molto buono, che coniuga la tradizione romana con alcune piacevoli aperture all’innovazione.L’antipasto è stato di gran lunga la parte migliore della cena: su proposta della proprietaria abbiamo provato un tris costituito da una polpetta di melanzana e una polpetta di ceci, discrete, da squisiti fiori di zucca grigliati con scamorza e delle deliziose e golosissime polpette di verza su crema di pecorino. Il tutto accompagnato da una croccante focaccia bianca con il rosmarino. Solo l’antipasto valeva l’intera cena, e anche solo per le polpette di verza tornerei (anzi, tornerò) dal Conte di Montecristo.
La cena è poi proseguita per me con una carbonara tra le migliori degli ultimi tempi. Un po’ meno fortunati i miei commensali, che hanno trovato i loro tonnarelli con cicoria, cacio e pepe un po’ pesanti (i migliori a Roma restano quelli di Nonna Betta). Come secondi, uno di noi ha provato i bocconcini di pollo al curry con riso basmati. Buoni, per carità, però un po’ anonimi rispetto agli altri piatti.
Colpo di coda sul dolce, con uno scrigno di pasta phillo con cioccolata e pere e uno con mandorle e mele da riprovare assolutamente.
Il conto per quattro persone, comprensivo di antipasto, portata pricipale, dolce, vino (dimenticabile) e caffè e ammazzacaffè vari è stato di 25 Euro.
complimenti per la dritta! Ci sono stato all’inizio di novembre, e ho trovato la carbonara favolosa! Ma anche il cacio e pepe non era male! Una nota a favore dei dolci: sia la crema catalana che la panna cotta sono tra le migliori che abbia mai mangiato!
Oscar