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Il viaggio per arrivare sin qui non è dei più agevoli. Si prende la Roma-Civitavecchia e si esce a Santa Marinella, dopodiché si fanno 22 km di curve in mezzo a prati fioriti, ruscelli e bovini al pascolo (un vero spettacolo!), fino a giungere al centro di Tolfa. Una volta seduti, il povero stomaco, martoriato dalla strada, può finalmente consolarsi.
Innanzitutto, chiedere l’antipasto della casa: bruschette al pomodoro, ai fagioli, ai funghi e semplici, preparate col tipico pane sciapo di Tolfa; quindi affettati misti (ottima la lonza) e formaggio fresco. A questo punto ci si potrebbe già alzare, invece è qui che inizia il bello.
I primi variano dalle classiche fettuccine ai funghi, alle mezze maniche al sugo di cinghiale, ai ravioli caserecci ricotta e spinaci, fino alle lasagne “rossa” e “verde” (carciofi, in stagione), ovviamente in porzioni XXL.
I secondi partono col petto alla fornara con patate e funghi, piatto della casa, ma notevoli sono anche le salsicce alla brace, inoltre braciole, lombate, abbacchio, maialino etc.. Contorni di verdure secondo la stagione. Vino della casa in bottiglia, buono (ma ci sono anche altre etichette).
Da segnalare l’amaro, molto dolce, il cui sapore ricorda un chinotto alcolico.
Tutto questo ben di Dio alla modica cifra di 20-22 euro pro-capite, un prezzo davvero notevole.
Per tornare indietro, se si vuole scendere in maniera più soft, giunti in piazza girare a destra e andare verso Allumiere. Di qui si trovano le indicazioni per andare a riprendere la A12 all’entrata di Civitavecchia Nord.
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