Ouzerì

[Benvenuto a Robie06 nel gruppo dei recensori di SecondoMe.com! Questa recensione è comparsa per la prima volta sul suo blog]

La Grecia, volente o nolente, è una nazione “cardine” per i miei ultimi 9/10 anni, e Sonia era già da un po’ che mi chiedeva di andare a mangiare Greco.

Dopo una breve ricerca, abbiamo deciso di andare a mangiare a Trastevere, il ristorante scelto è stato “Ouzerì”.

La posizione del ristorante è invidiabile, parcheggiando sul lungo tevere all’altezza del ponte di ferro Palatino (o ponte inglese, l’isola tiberina per i non romani) a piedi saranno non più di 500m.

Il primo impatto non è stato dei migliori, perchè quando siamo arrivati (alle 8.40) i 40 posti del ristorante erano vuoti, nel corso della serata si è comunque riempito, e a fine serata abbiamo potuto capire il motivo.

Il ristorante, a parte qualche chiaro riferimento alla grecia e il sottofondo musicale inconfondibile, potrebbe benissimo sembrare una vecchia osteria trasteverina dove poter gustare pajata e coratella, ma appena arrivati vengono servite olive nere e Ouzo e viene via qualsiasi dubbio.

Il menu non è foltissimo, ci sono i piatti per cui siamo venuti quindi ci basta e avanza.

Bruschetta con Tzatziki (crema di cetrioli, aglio, aceto e yogurt)

Dolmades (involtini di foglie di vite e riso) (molto molto buoni)

Insalata Greca (la feta e le olive davvero ottime)

Mussaka (veramente buona e non eccesivamente pesante)

Bifteki (hamburger con formaggio, servito con cipolle e “piadina”)

Yogurt alla frutta secca e miele (per Sonia)

Yogurt ai Frutti di Bosco (per il sottoscritto)

Acqua e Vino

Il vino mi è piaciuto particolarmente, abbiamo preso 1/4 di Retsina, un tipico vino greco che ha un retrogusto di resina molto ma molto gradevole.

La cena è stata ottima, ci ha saziato il giusto, l’unica nota stonata è lo yogurt finale che mi ha un po’ disgustato perchè eccessivamente acido e anche i frutti di bosco non erano il massimo.

Il prezzo in due è stato € 42.60, non pochissimo ma neanche eccessivo per i tempi che corrono (signora mia). Il ristorante è un associazione culturale, e per iscriversi bisogna compilare un modulino e pagare € 1.50 a persona.

L’esito della serata è stato assolutamente positivo, e appena prima di pagare ci siamo ripromessi di tornarci quanto prima. Consigliatissimo!

5 replies on “Ouzerì”

  1. (lo scrivo pure di qua, ché sennò la gente va a ponte di ferro per cercare l’Isola Tiberina… e ovviamente non la trova!)

    > parcheggiando sul lungo tevere all’altezza del ponte di ferro (l’isola tiberina per i non romani)

    Ehm, Robie, guarda che il “ponte di ferro” non è nessuno dei due ponti che portano sull’Isola Tiberina, ma quello all’altezza di Piazzale della Radio (in realtà si chiama “Ponte dell’Industria”, ma tutti lo conoscono come “ponte di ferro” perché, giustappunto, è fatto tutto in metallo.).

    All’Isola Tiberina ci sono il Ponte San Bartolomeo (aka Ponte Cestio) e il Ponte dei Quattro Capi (aka Ponte Fabricio).

  2. beh, penso che Robie si riferisse al Ponte Palatino, il ponte all’inglese, con i sensi di marcia invertiti, che sta poco a valle dell’isola tiberina, dove c’è ponte rotto (i resti, ovviamente). In effetti è anch’esso un ponte metallico
    comunque, quotando Giorgia, il “vero” Ponte di Ferro è quello dietro piazza della Radio

  3. @ giorgia: e pure io ti rispondo di qua 🙂

    Parlavo per l’appunto come dice Leo del Ponte Palatino. Comunque ho corretto sul mio blog, spero che il buon marco abbia la pazienza di farlo anche di qua

  4. Caro Marco,
    ho letto la polemica sul blog di Bonilli, e vorrei dirti di non prendertela: per gli “altri” (gli altri in generale, che non fanno mai nulla e puntano il dito contro le iniziative di chi ha testa e idee), la critica è attività di gran moda.

    Per quel che può valere, non badarci e continua per la tua (succulenta) strada.
    Come ti ho già detto più volte, spesso leggo il blog anche solo per rallegrarmi quando sono giù di morale, quassù a Torino: una piccola dimostrazione del fatto che il tuo blog è apprezzato, e utile, e divertente.
    Credi a me.
    I detrattori, quelli, lasciali fuori e non te ne curare.

    Roma, città della meraviglia più pura, è città a cui io voglio bene profondo, pur essendo una genovese trapiantata a Torino.
    Tra le mie passioni ci sono proprio le trattorie romane, perché Roma non sarebbe Romam, senza le sue trattorie.

    Se me lo permetti, ti segnalo due posti non ancora recensiti, che a me piacciono molto e sono meta sicura di ogni mio ritorno romano.

    – IL CONTE TACCHIA
    Vicolo del Bologna 87/89
    Trastevere

    – IL CORALLO (Pizzeria)
    Via del Corallo (tra via Del Governo Vecchio e vicolo del Fico, a pochi passi dallo storico -anche se ormai ha cambiato nome, sic- “Il Locale”).

    E… Dato che ad agosto finalmente riuscirò a ri-scappare a Roma con la mia migliore amica, ti chiederei, se fossi così gentile, e se avessi tempo, di segnalarmi un paio di posti che non si possono assolutamente perdere.
    T’invito a redarre -magari in un nuovo post, o anche solo qui tra i commenti- un vademecum dei posticini imperdibili per il “viaggiatore che non vuol essere turista”.
    Che ne dici?

    Buon lavoro e (come sempre) buon appetito!
    🙂

  5. il ristorante ha dei prezzi troppo alti,
    un furto!! ci vai a mangiare pesce, se poco poco prendi
    primo e secondo!!

    Stiamo a parla’ di una osteria greca!!!!

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