Come determinare i prezzi degli ebook Kindle in Italia

Come forse sapete, da qualche settimana è possibile vendere ebook in lingua italiana su Kindle, tramite la piattaforma di pubblicazione http://dtp.amazon.com (a proposito, pausa pubblicitaria: volete convertire i vostri libri in ebook? Niente di più facile, chiedete a noi di Simplicissimus Book Farm:  info@simplicissimus.it).

Dicevamo, chi si è trovato a pubblicare tramite DTP avrà scoperto con disappunto che il prezzo impostato sulla piattaforma (il cosiddetto list price) è differente dal prezzo al quale poi effettivamente l’ebook viene venduto (il cosiddetto retail price), che risulta spesso sensibilmente superiore. Ci si trova quindi ad impostare il prezzo dell’ebook a 0,99 $ e a trovarlo in vendita a 3,44$, a impostarlo a 5,50 $ e trovarlo in vendita a 8,63$. In realtà, il prezzo è superiore solo per i clienti di Kindle non USA, se si verifica il prezzo dello stesso ebook per un cliente USA, si vedrà infatti che il retail price è uguale al list price. Il fenomeno è noto (qui ne parla il Guardian) ed è legato a differenti imposizioni fiscali e, probabilmente, al fatto che il traffico effettuato al di fuori degli States è tutto traffico in roaming.

Ma il problema che un editore si pone, pubblicando un nuovo titolo è: come faccio a fare in modo che il prezzo per un italiano sia di 4,99$ ? Come faccio cioè, a determinare il prezzo da imporre come list price per avere il retail price che dico io?

Bene, dopo qualche indagine sperimentale (lo evidenzio, perché le politiche a riguardo potrebbero cambiare anche domani senza preavviso) ho trovato la semplice formula che lega il prezzo di vendita dell’ebook sullo store internazionale al list price inserito in DTP:

L=(V/1,15)-2

dove V è il prezzo desiderato di vendita (in dollari) e L è il List Price da inserire in DTP (sempre in dollari)

Ecchevvordì???

Vuol dire che se voglio vendere a 4,99 $ ad un italiano, per sapere il prezzo da mettere su DTP dovrò dividere 4,99 per 1,15 (quindi4,34) e togliere 2, quindi inserirò un prezzo di 2,34 $ in DTP.

Semplice, no? No??? E allora usate il form qui sotto!!!

Tutto pronto per il TOC 2010!

Ed anche quest’anno, eccomi arrivato a New York per partecipare, nella mia veste di direttore della divisione Publishing Services di Simplicissimus Book Farm, alla Tools Of Changes for Publishing Conference (TOC, per gli amici) organizzata dalla O’Reilly.

Si tratta degli Stati Generali dell’editoria digitale: 3 giorni fitti di speech, rounbdtables, keynotes, ignite e chi più ne ha più ne metta per descrivere, analizzare, prevedere e capire da dove viene e dove sta andando il settore del digital publishing.

A partire da lunedì cercherò di fare un live coverage via twitter (@secondome) e probabilmente passerà qualcosa anche su questo blog.

In ogni caso, qui trovate il programma degli eventi ai quali parteciperò, se avete suggerimenti o curiosità da soddisfare, sarò i vostri occhi, le vostre orecchie e la vostra bocca: scrivetemi!

Osteria della Forchetta

Attenzione, i proprietari dell’Osteria del 10-20-30 ci hanno segnalato che quest’ultima non ha cambiato gestione e che non conoscono affatto l’Osteria della Forchetta!

Della recensione a seguire prendete quindi per buona solo la descrizione!

Come già anticipato su questo blog, i precedenti gestori dell’Osteria del Dieci Venti Trenta hanno aperto questo locale, sempre in zona Clodio-Trionfale.

Dell’esperienza del vecchio locale si trova traccia nell’arredamento (anche qui pareti e tovaglie gialline, foto della Roma che fu), semplice ma elegante (ci sono meno coperti, circa 30), e nel menu.

E’ rimasta intatta infatti la voglia di mettere assieme i piatti popolari della cucina romana e italiana con delle proposte più originali e complesse. Continue reading “Osteria della Forchetta”

La cena di San Valentino a Roma

Siete a Roma e state cercando un ristorante dove portare la vostra anima gemella per festeggiare San Valentino?

Volete che il locale sia intimo e romantico al punto giusto?

Bene, ho una pessima notizia per voi: stanno facendo la stessa cosa svariate decine di migliaia di persone solo qui a Roma in questo stesso momento!

Per San Valentino tendo sempre a rifuggire i ristoranti, in quanto sono letteralmente presi d’assalto e costretti a lavorare in condizioni “di punta” che mal si conciliano con le aspettative di romanticismo, intimità e serenità che ci si costruisce.

Quindi, il mio primo consiglio è: costruitevi alternative.
Se ne avete la possibilità, una cenetta preparata in casa, con tutti i limiti e le imperfezioni che potrà avere, sarà sempre migliore di qualunque cena fuori. Per andare al ristorante (e io come lo sapete lo adoro) c’è tutto il resto dell’anno.

(e badate che non vi sto ammorbando con il pur giusto “ma avete proprio bisogno di celebrare il vostro amore in un giorno prefissato gestito industrialmente dal Mercato?”)

Ad ogni modo, i miei due centesimi. Se non avete alternative, ecco quali sono i ristoranti nei quali andrei anche bendato, anche il giorno di San Valentino:

E da domani fatemi sapere dove siete stati stasera e come vi siete trovati!

Spaghetti al vino rosso e noci

Ricetta molto semplice e rapida (se non fosse per il dover aprire le noci).

Per due persone:

160 g spaghetti
12 noci
2 bicchieri di vino rosso (circa 300 ml)
1 scalogno (o aglio)
olio
peperoncino
grana padano

Aprire le noci e tritarle a pezzetti piccoli a piacere.
In una capiente padella, far rosolare in un filo d’olio lo scalogno affettato finemente.
Quando sarà appassito, aggiungere le noci sbriciolate e il peperoncino, quindi i due bicchieri di vino.
Far bollire per qualche minuto, facendo restringere il liquido a circa la metà dell’originario.

Nel frattempo, cuocere gli spaghetti, e quando mancheranno tre minuti alla cottura, scolarli e versarli nella padella con il vino e le noci e completare la cottura a fiamma vivace, rimestando fino a completo assorbimento del liquido di cottura.

Impiattare e cospargere di grana grattugiato a piacere.

(la ricetta cui mi sono ispirato è questa)

Canne al vento

Martedì scorso io e Paola siamo tornati in palestra dopo due mesi di pausa, con molto fiato in meno e svariata ciccia in più.
E’ stato così che, vuoi per lo sforzo profuso, vuoi per la necessità di gratificazione, all’uscita abbiamo deciso di premiarci cenando al ristorante!

La scelta è ricaduta su “Canne al Vento”, un ristorante vicino casa che dall’esterno non mi ha mai attratto: si trova all’angolo tra Piazza Carpegna e l’inizio di via Madonna del Riposo e risulta piuttosto anonimo. Ma tant’è, Paola era convinta di volerlo provare, mi ci ha praticamente trascinato, e ora sono contento di essermi fatto trasportare dal suo entusiasmo.

Come suggerisce il nome si tratta di un ristorante sardo (e l’accento del proprietario non lascia dubbi circa la genuinità delle origini) specializzato in cucina a base di pesce. Relativamente costoso, ma di buona qualità.
Mi mancava un buon indirizzo per il pesce su Roma, e ora ho scoperto di averlo vicino casa.

La sala è divisa in due ambienti da una trentina di coperti ognuno, separati da una grande vasca con degli astici che nuotano placidi.
Il proprietario (?), molto affabile, quando siamo entrati ci ha  elencato (a voce, nemmeno l’ombra del menu) i primi disponibili: tonnarelli all’astice o all’aragosta, spaghetti con vongole e bottarga, ravioli con polpa di ricciola e così via.

“Ma un po’ di antipasto, prima?” – fa Paola
“Cosa preferite, degli assaggini?” – replica lui
La sventurata rispose. Continue reading “Canne al vento”

Paté di fegatini e cuori di pollo

Ricetta originale di mia madre!

Ingredienti
400g di fegatini e cuori di pollo
1 salsiccia
2 scalogni piccoli
1 manciata di capperi sotto aceto
3 cucchiai di aceto
3 cucchiai di olio
Pepe
1 foglia di alloro
Vino Bianco

Preparazione
In un piccolo tegame mettere tutti gli ingredienti (affettando sottilmente lo scalogno) e coprire con vino bianco. Cuocere per circa 40 minuti a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo vino se nel frattempo si consumasse.

A fine cottura deve rimanere ancora un po’ di sughetto. Versare il tutto ancora caldo in un tritatutto o in un frullatore e ridurre a crema.

Servire tiepido o freddo.

Si può conservare in frigorifero per 3-5 giorni (avendo l’accortezza di coprire con dell’olio il paté) oppure in freezer.

Crema di piselli e lattuga

Ottima ricetta, provata ieri sera per la prima volta.

Ingredienti (per 4 persone)
1 cespo di lattuga
450 g (una scatola) di piselli surgelati
3 cucchiai di base di soffritto (se già pronta, altrimenti preparare un soffritto con una carota, una cipolla e una costa di sedano)
1 litro di brodo vegetale (per rapidità l’ho fatto con del preparato granulare senza glutammato)
1 bicchiere di latte

Una salsiccia

Preparazione
Mettere in un tegame il soffritto, i piselli e la lattuga tagliata a striscioline, coprire con il brodo e lasciar cuocere per una quarantina di minuti, o comunque fino a far ridurre il brodo a circa la metà.

Frullare la zuppa con il minipimer, aggiungere il bicchiere di latte e rimettere sul fuoco fino ad ottenere una crema piuttosto densa.

Volendo, si può insaporire con un velo di noce moscata.

A parte, in un pentolino, sbriciolare una salsiccia e rosolarla.

Suddividere la crema in quattro coppe e spargere la salsiccia sbriciolata su ognuna di esse.

Pepe Rosso

UPDATE: Pepe Rosso da qualche tempo ha chiuso, e al suo posto ha aperto un altro ristorante. Lasciamo la recensione sotto solo per “ricordo”.

Pepe Rosso è il ristorante-pizzeria sotto casa mia… la salvezza  in quelle sere che ti accorgi troppo tardi che hai finito il pane e puoi invece rifarti con una  fragante e calda focaccia… il conforto di una gustosa “margherita a portar via” dopo 12 ore di ufficio che ti hanno fatto perdere tutte le speranze… la cena veloce-velocissima prima del cinema con i biglietti per lo spettacolo delle 22.30 già in tasca… il luogo ideale per scambiare quattro chiacchiere domenicali con le amiche davanti ad una consolante  cofana di carbonara… e perché no, l’imprevedibile scenario della cena più romantica a lume di candela nel locale inaspettatamente deserto con il “fidanzato” che non è mai voluto diventare tale…

Pepe Rosso si presenta con una grande sala accogliente, pareti sui caldi toni del rosso mattone, luci soffuse, piccole candele sui tavoli, ampia esposizione di vini. Continue reading “Pepe Rosso”