Taki

(Recensione originale su Youkoso Italia – Sodalizio Youkoso Italia – SecondoMe)

Il locale è proprio accanto a piazza Cavour, in una stradina affluente la piazza.

Entrando nel locale, dove non avevamo prenotato, restiamo colpiti subito dall’estetica del locale, che non ci lascia dubbi: il piu bel locale in ambiente asiatico della Capitale. Lo stile in minimal fusion asiatico è veramente ben fatto gradevole e la presentazione del personale di sala evidenzia subito che il locale vuole salire sopra la media classica dei locali di cibo giapponese. Continue reading “Taki”

Osteria Bonelli

E con questa recensione diamo il benvenuto al mio amico Andrea tra i recensori ospiti di SecondoMe!

L’osteria Bonelli è una piccola osteria romana a due passi dalla Casilina, zona Torpignattara. Il locale farà non più di trenta coperti; d’estate quando è bel tempo i due ragazzi che gestiscono il posto (due fratelli, Patrizio e Simone) mettono qualche tavolino fuori, allora si arriva ad una quarantina. La cucina è quella tradizionale Romana.

Il menù non è fisso: Continue reading “Osteria Bonelli”

Parnassus

Bello, Bello, Bello.

Giovedì scorso ho potuto vedere l’anteprima di Parnassus grazie a Ford, ottimamente supportata da Digital PR.

Una meraviglia di film, fatevi del bene e andate a vederlo, perché questa volta Terry Gilliam ha colto nel segno.

E’ un film con vari livelli di lettura: dietro la storia costruita come un orologio con i suoi punti di svolta e punti di rottura, c’è una favola sulla forza dell’Amore (Amore sensuale, Amore amicale e Amore filiale), ma ancora più in fondo c’è l’impietosa narrazione della miseria della condizione umana, costantemente in preda ai propri desideri, e ancor di più è un’amara constatazione dell’ineluttabilità del proprio destino.

A prescindere da questo, quello che più mi ha colpito è che dal primo all’ultimo minuto ci si trova immersi in una  finzione creata con tale mestria da far accettare i (molti) passaggi magici come fossero totalmente naturali. Difficilmente ho visto film che, non appena sconfinano nell’onirico, non diventino noiosi o fastidiosi. Questo è differente, quando si vedono situazioni logicamente incogruenti viene da pensare “ma è proprio così che succede nei miei sogni!”. Ed è una bella sensazione.

E infine: ve li ricordate i pannelli cartonati animati delle scenografie che Gilliam faceva ai tempi dei Monty Python?
Ecco, qui prendono vita e raggiungono l’apoteosi, una pura goduria estetica, quasi commovente.

Provare per credere!

Cookies Corn Flakes Cioccolato e Cannella (CCCC)

Ingredienti

110 g Farina
80 g Zucchero
70 g Burro ammorbidito
1 uovo
50 g Gocce di cioccolato
1 cucchiaino di lievito istantaneo
1 cucchiaio raso di cannella in polvere
1 Boccetta di aroma vaniglia
50 g Corn Flakes


Procedimento

Mettere a scaldare il forno a 180°.
Montare l’uovo con lo zucchero fino a che non formi una spuma consistente.
Aggiungere il burro morbido e l’aroma alla vaniglia, continuare a montare.
Continuare aggiungendo farina, cannella e lievito e mescolare per bene con lo sbattitore.
Usando il cucchiaio, amalgamare nel composto le gocce di cioccolato.
Incorporare i corn flakes con delicatezza per non romperli tutti.

In una teglia foderata con carta forno, fare 12-15 mucchietti di composto usando un cucchiaio e aiutandosi (il composto è molto appiccicoso) con un cucchiaino.

Infornare per 15-20 minuti evitando di bruciarli come ho fatto io!

I biscotto sono da mangiare freddi, perché con il raffreddamento diventano croccanti.

Palatium – Enoteca Regionale

“Ma che fa? Spionaggio industriale?” Dopo molti anni è la prima volta che vengo apostrofato con un tono tra i pungente e lo spazientito da un cameriere mentre fotografo il menu.

E’ successo a Palatium.
E’ mia abitudine fotografare i menu, perché mi aiuta nello scrivere le recensioni. Di solito non chiedo prima il permesso, perché non amo allestire la pappardella dello “scrivo recensioni e blablabla”.
Ma questa volta, da Palatium è successo. E ci sono rimasto male, ecco.
Penso che un ristorante che si proponga di diffondere la cultura gastronomica laziale, con tanto di marchi e marchietti di Regione e Assessorato all’Agricoltura sulle tovagliette, dovrebbe essere lieto che un cliente voglia spargere la voce, ma evidentemente non è così.

Questa è stata una delle quattro piccole Macchie della cena, per il resto ottima, che mio fratello ci ha offerto qualche sera fa.
Continue reading “Palatium – Enoteca Regionale”

Io le faccio sulla Metro

acrobazie cagnotto

Metro A. Fermata Termini. Ore 18. 73 persone al metro quadro sul vagone. Non c’era bisogno di appoggiarsi ai sostegni, tanto non si poteva cadere. Con le gambe reggevo la borsa, con un braccio mi poggiavo alla porta che si stava chiudendo e l’altro non lo potevo abbassare perché nel frattempo ci si era infilata sotto una vecchietta.

Compare questo annuncio sui monitor.

Mah…

Chelsea Buns

Io in realtà non le ho mai chiamate così, poi ho trovato la ricetta sul ricettario del Kenwood Major, l’ho riadattata, ed eccola qui:

Ingredienti

Per l’impasto
300 g Farina Manitoba
300 g Farina 00
5 g sale
una bustina di lievito di birra secco
90 g zucchero
50 g di burro (ammorbidito)
150 g acqua
100 g latte
1 uovo

Per il ripieno
25 g di burro (fuso)
40 g zucchero (l’originale lo voleva di canna integrale)
cannella macinata
40 g mandorle a filetti
150 g uvetta

Per la glassa
40 g zucchero
60 g acqua
5 g acqua di fiori d’arancio

Procedimento

Impastare tutti gli ingredienti dell’impasto (sì, è abbastanza tautologico!) con l’accortezza di non mettere tutto il liquido, ma di lasciarne circa 1/3, da aggiungere man mano che l’impasto lo assorbe.

Far lievitare un’oretta.

Reimpastare, fare un quadrato 30×30, spennellare di burro, coprire con lo zucchero e spolverizzare la cannella. Poi mettere mandorle e uvetta, lasciando un bordo sottile libero.

Arrotolare finendo sul lato libero e chiudere il rotolo. Tagliare le estremità e ricavare 12 rondelle.

Mettere a lievitare per una mezz’ora, accendendo il forno a 180°-200° per farlo riscaldare. Poi infornare per 20-25 minuti.

Prima della fine della cottura, preparare la glassa, facendo bollire acqua e zucchero fino a farli diventare uno sciroppo. Poi aggiungere l’acqua di fiori d’arancio.

Sfornare e spennellare le brioche. Poi, dopo una decina di minuti,  farle freddare su una gratella da forno.

Le Tre Zucche

In cerca di delizia e sollievo dopo una giornata di caldo opprimente, venerdì sera io e Paola ci siamo regalati una serata in un ottimo ristorante in zona Portuense: Le Tre Zucche.
Dico subito che il prezzo, circa 40 Euro a testa, è piuttosto elevato rispetto alla media di questo sito, ma fatto questo disclaimer, vi vado a raccontare la nostra cena.

Ho scoperto le Tre Zucche proprio ieri, leggendone sul blog di Puntarella Rossa (non lo seguite? Orsù, fatevi del bene!) e concordo pienamente con lui un po’ su tutto (ma non sull’indecifrabilità della Portuense: qui a roma ci sono deliri topografici ben peggiori! 😀 ).
Il ristorante si sviluppa in una sala interna arredata con molto buon gusto e in un piccolo dehors sul marciapiede con pochi tavoli, dove abbiamo scelto di cenare per goderci un po’ di fresco.

Essendo la nostra prima volta, abbiamo provato il Menu di degustazione, proposto a 29 Euro, che è stato davvero molto gustoso.
Siamo stati accolti con un cucchiaio di dadolata di cetrioli e primo sale, poi gli antipasti: Continue reading “Le Tre Zucche”

Il Giardino del Tè – A Tavola con Tè

UPDATE: ieri, 24 aprile 2010, abbiamo provato a prenotare e ci hanno detto che il Giardino del tè non è più aperto a cena ma solo a pranzo. Aspettiamo novità e speriamo che cambino presto idea.

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Ve lo dico ora, così poi potrò sparare in tranquillità i miei “Ve l’avevo detto!”: Il ristorante del Giardino del Tè (che si chiama A Tavola con Tè) avrà successo, tanto successo.
Sbrigatevi ad andare prima che diventi celebre e trendy, perché poi potrebbe diventare difficilissimo trovare posto e avreste sicuramente di che pentirvi!

L’intero menu proposto ruota attorno al tè, alle sue varianti e alle sue rielaborazioni. Tè come bevanda ma anche tè come ingrediente: ci voleva la passione e la competenza dei proprietari, che gestiscono da anni l’omonimo negozio ritrovo degli appassionati di mezza Roma, per riuscire nell’impresa di coniugare la delicatezza dell’antica bevanda con il gusto della cucina moderna. Se sono infatti entrato più con curiosità che con alte aspettative (“Una cena a base di tè? Mah!”), sono invece uscito satollo ed entusiasta.

Ma andiamo con ordine: il locale è piccolissimo, 12-15 posti a sedere, e luminosissimo, arredato con uno stile minimale ma pieno di gusto.
Sin dall’inizio siamo stati letteralmente coccolati da un servizio che direi perfetto: molto affabile e amichevole ma molto discreto, che ci ha condotto Continue reading “Il Giardino del Tè – A Tavola con Tè”